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Aree Cani: a chi piacciono davvero?


Redazione ThinkDog - 28 Ottobre 2017


Comodità per i proprietari o reale spazio di socializzazione e gioco?

In ogni città e quartiere possiamo trovare aree cani: spazi recintati più o meno grandi, più o meno ben organizzati con attrezzi, ostacoli, ciotole per l’acqua, zone d’ombra e panchine per i proprietari.
E possiamo tranquillamente affermare che le aree cani sono sempre molto frequentate, in città soprattutto, dove la mancanza di zone rurali di campagna, lontane da strade e pericoli si fa sentire.
Come per qualsiasi altro luogo di ritrovo sociale, è abbastanza naturale che in ogni quartiere urbano si crei un vero e proprio gruppo, molto spesso chiuso, di cani e proprietari abitudinari e amici che a una tal ora, quotidianamente o quasi, si ritrovano al parco e via, tutti insieme a giocare in area cani!

Il pensiero comune vuole che questi momenti di condivisione siano un modo per permettere ai cani di socializzare, giocare, per fare quattro chiacchiere fra proprietari e ovviamente, l’uscita in area cani molto spesso finisce con il sostituire la passeggiata al guinzaglio. Perché sì, la convinzione è quella che il cane in area cani sia libero di “sfogarsi”.

 

Ci siamo mai posti il dubbio che le cose non stiano esattamente così?

Sarebbe ora necessario entrare un pochino nel merito della faccenda e analizzarla punto per punto. Innanzitutto il concetto di libertà. Perché bisogna in primis sottolineare come l’area cani non sia minimamente comparabile a una passeggiata nei campi o in collina, senza guinzaglio, il naso a terra perso nella moltitudine di stimoli olfattivi che solo un ambiente naturale, abitato da selvaggina e attraversato da vento, sole e pioggia, può offrire.

Se è vero che nelle zone di sgambo il cane può muoversi senza guinzaglio, resta pur sempre l’enorme limite di qualsiasi spazio recintato, di cui il cane è perfettamente consapevole.
In secondo luogo, la tanto millantata socializzazione, argomento da “maneggiare con cura”. Siamo davvero sicuri che un gruppo di cani, chiuso in un recinto di dimensioni più o meno ridotte, abbia la possibilità d’interagire in maniera corretta?

Quante volte si creano scontri, piccole baruffe?
Quante volte i cani invece riescono realmente a giocare, comunicare ed interagire correttamente fra loro? Quante volte vediamo cani restare incollati al proprietario o seduti davanti al cancello d’ingresso dell’area cani? Siamo proprio sicuri che si stiano divertendo?
Per non parlare poi di quando all’improvviso spunta una pallina o qualche biscotto.
Resta anche da considerare il fattore “gruppo chiuso”: molto spesso le nostre abitudini ci portano ad avere orari ben precisi e prefissati in cui dedicarci al nostro cane. In più, un po’ per pigrizia, un po’ per comodità, è facile che si frequenti sempre lo stesso parco, percorrendo lo stesso itinerario tutti i giorni e incontrando quindi i medesimi cani e proprietari. Se oltre a questo aggiungiamo lo spazio recintato dell’area cani, è facile capire come la vita del nostro cane possa diventare routinaria e noiosa.
L’area cani può facilmente diventare il surrogato pubblico di ciò che rappresenta il giardino di proprietà: uno spazio chiuso, fisicamente delimitato, in cui il cane molto spesso viene lasciato solo ad annoiarsi o non guidato nelle interazioni con i suoi simili, con tutto ciò che questo può comportare.

 

E se provassimo a rivoluzionare questa routine insieme al nostro cane?

Insomma, nessuno vieta d’utilizzare di tanto in tanto la comodità dell’area cani sotto casa, d’incontrare amici bipedi e non al parco, ma sommando tutti i fattori descritti poco fa, non sarebbe meglio impiegare qualche minuto in più, spostarsi nella campagna o nel bosco più vicini e godersi una passeggiata con il proprio cane?
Lasciarsi guidare alla scoperta di luoghi nuovi, profumi, incontri canini e umani, imprevisti anche?

Cambiare le nostre abitudini quotidiane per loro e per noi stessi, dedicandoci reciprocamente del tempo di qualità?

I cani sono il nostro tramite con il paradiso. Sedersi con un cane su di una collina in uno splendido pomeriggio è come tornare all’Eden, dove non fare nulla non era noioso, era la pace”, diceva Milan Kundera.

In fondo, non è proprio per questo che decidiamo di adottare un cane?


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