Abbiamo intervistato il Dottor Fabrizio Colombo, medico veterinario, per avere una piccola panoramica delle procedure per gestire, o meglio ancora, prevenire le piccole-grandi emergenze che possono capitare ai nostri cani.
Dottor Colombo potrebbe indicarci quali sono i classici campanelli d’allarme che ci fanno capire che è il momento di portare il nostro cane dal veterinario? La “diagnostica popolare” parla di naso caldo e inappetenza, cosa c’è di vero?
Il tartufo del cane è notoriamente fresco ed umido ma a seconda della temperatura ed dell’umidità ambientale, o quando si passa da un luogo freddo a un luogo caldo e viceversa, dopo una lunga camminata o in locali con climatizzazione può essere secco e caldo. Al tatto il cane è sempre caldo, perchè ha una temperatura basale di 38,5°. L’unico vero sistema diagnostico per l’indagine della temperatura è l’utilizzo del termometro, abituando il proprio cane fin da piccolo ad accettarlo. Se la temperatura è oltre i 39° è il caso di allarmarsi e contattare il veterinario; sopra i 40°- 41° è una situazione di emergenza per il sistema nervoso. L’inappetenza è un importante campanello d’allarme, anche per questo motivo (oltre a implicazioni di sovradistensione dello stomaco con inutile carico di digestione con un singolo pasto al dì) è consigliato somministrare due/tre pasti al giorno; in questo modo ci accorgeremo con tempestività di un eventuale problema di inappetenza e potremo intervenire nell’arco di poche ore (anzichè nell’arco di 24/36 ore). Assolutamente inutile saltare il pasto un giorno alla settimana.
In quali casi invece ci dobbiamo allarmare al punto di portare il cane in clinica?
Ogni volta che non si trova il proprio veterinario e si ritiene che la situazione sia critica, soprattutto in presenza di vomito e dissenteria persistente, a maggior ragione nel cucciolo; se ha la febbre; in tutti i casi in cui il cane perde coscienza, manifesta tremori, convulsioni, o se improvvisamente c’è qualcosa di macroscopico che non rienra nel quadro della normalità, o ancora se scrolla e ha la testa inclinata di lato, che potrebbe indicare la presenza di un corpo estraneo nell’orecchio che è arrivato al timpano.
Andiamo verso il periodo caldo, che porta a scampagnate un po’ più lunghe. A parte l’acqua per dissetare spesso il nostro amico, cosa è il caso di portare con noi oltre a garze e disinfettante, nel malaugurato caso in cui il cane abbia bisogno di cure?
Ghiaccio istantaneo, se si va in montagna una crema protettiva per i polpastrelli, laccio emostatico, antibiotico e cortisonico a rapido effeto prescritti dal proprio vet, fare attenzione alle vipere in zone montane o collinari, specialmente in primavera perché sono meno agili e reattive rispetto ai mesi più caldi e fanno più fatica ad allontanarsi dal nostro cane che gli corre incontro. In caso di morso, evitare incisioni e manovre pericolose: se si tratta di una zampa usare il laccio emostatico, prendere in braccio il cane per non accelerare il ritmo circolatorio e correre in clinica.
A proposito di periodo caldo, in caso di colpo di calore è vero che bagnare il cane con acqua fredda è controproducente? E se lo portiamo a fare un bagno al fiume per rinfrescarlo?
Si bagna solo il capo per abbassare la temperatura corporea, non tutto il cane, altrimenti si creerà attorno a lui una concentrazione di vapore acqueo tale da rendere ancora più difficoltosa la termoregolazione… buste di ghiaccio istantaneo sempre sulla testa. Prevenire sempre, non facendo stare il cane in luoghi troppo caldi e umidi visto che termoregola a fatica (scarse ghiandole sudoripare), abbassare il capo ed alzare i piedi… ops le zampe. Attenzione soprattutto ai brachicefali (carlino). Se si immerge al fiume spontaneamente il rischio è la congestione…
Cosa fare se, durante una passeggiata, vediamo che il nostro cane ingerisce qualcosa prima che riusciamo a fermarlo? è il caso di correre in clinica o ci sono sintomi particolari da monitorare?
Bisogna cercare di capire di cosa si tratta. Esiste questa “passione” tutta italiana che è quella delle esche avvelenate, in cui mettono veramente qualsiasi agente tossico (come per es. la stricnina), ma consiglio di lavorare bene in anticipo sul proprio cane abituandolo a sputare a richiesta senza dover rubare a noi l’oggetto/preda ma creando fiducia con lo scambio.
In questi casi si parla di sale o acqua ossigenata per procurare il vomito, cosa ne pensa?
Occorre essere molto abili nella somministrazione; si tratta infatti di volumi importanti (20 ml di soluzione satura di sale per un cane di 10 chili); possiamo quindi optare per questa via nel caso in cui ci si trovi in un luogo distante da una clinica o un ambulatorio veterinario.
Può capitare che ingeriscano del glicole etilenico (antigelo) che può fuoriuscire dai radiatori delle auto. Per il cane ha un buon sapore e crea danni a livello neurologico… quindi si corre dal veterinario dopo aver sciacquato rapidamente la bocca.
Lo stesso discorso si ripropone per prodotti topicidi, in questo caso può risultare utile portare con sè, quando possibile, la confezione del prodotto ingerito, per facilitare l’identificazione del principio attivo tossico da parte del veterinario.
Altrettanto pericolose sono le esche per formiche, che molti di noi tengono in casa, e la metaldedide (lumachicida in cristalli bluastri) che può risultare letale se ingerita, inducendo la comparsa di tremori, crisi convulsive, scialorrea, vomito e diarrea.
Per gioco, o per dolo, possono essere ingeriti corde, stracci, noccioli di pesca e prugna, spugne… sono tutti casi che necessitano di risoluzione chirurgica.
Ringraziando il dr. Colombo vi ricordo di tenere sempre sottomano (memorizzato sul cellulare meglio ancora) il numero del vostro veterinario e della clinica più vicina. Se portate in vacanza il vostro amico, informatevi per tempo sulle strutture di pronto soccorso veterinario presenti nella zona, augurandovi di non averne bisogno!
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