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Cani e bambini? Seguire la regola delle tre ‘S’ per una relazione felice


webmaster - 8 Ottobre 2018

Angelo Vaira ci svela tre segreti per una felice convivenza tra bambini e cani.

Molto spesso, troppo, la cronaca ci riporta di casi di aggressioni anche violente da parte dei cani ai danni dei bambini di casa. Angelo Vaira, in questa terza puntata della serie ‘Animal Minds’ online su Corriere.it, ci spiega come permettere una serena convinvenza e la nascita di una relazione felice tra cani e bambini grazie alla regola delle 3 ‘S’.

Morsicature violente. I casi di morsicature più violente vedono protagonisti cani che non sono stati inseriti nel nucleo famigliare e che non hanno sviluppato comunicazione e confidenza con il bambino, o cani di amici e parenti ai quali il bambino si avvicina da solo e senza la supervisione degli adulti. La regola delle 3 ‘S’. Per ridurre al minimo il rischio di morsicature da parte dei cani ai danni dei bambini quello che dobbiamo fare è rispettare la regola delle 3 ‘S’: Supervisione, Supervisione e Supervisione. Attenzione a taglia o razza. Dobbiamo poi fare attenzione alla razza e alla taglia del cane, ad esempio un cane grande e dall’attitudine territoriale potrebbe avere più difficoltà con un bambino che non conosce. Se cane e bambino crescono insieme, la situazione è più semplice, ma la supervisione non deve MAI mancare. Attenzione ai segnali che emettono i cani. La nostra supervisione ha senso se impariamo a capire i segnali che mandano i cani. Alcuni cani hanno molta tolleranza, pur vivendo molto male il momento dell’interazione con il bambino. Altri cani invece sono meno tolleranti e cercano di educare il bambino. I segnali che emessi frequentemente devono suonarci come campanelli d’allarme e farci capire che il cane è in difficoltà sono: girare la testa, leccarsi il naso, sbadigliare, cercare di allontanarsi. Non intervenire in questa situazione, potrebbe portare il cane a voler gestire da solo l’interazione ad esempio optando per il ringhio. Ringhiare è cosa buona e giusta. Molti di noi pensano che ringhiare sia un errore, capita dunque che quando il cane ringhia al bambino venga sgridato. Cosa accade allora nella testa del cane? “Se i segnali calmanti non servono ad allontanare il bambino, se non posso neanche ringhiare, non mi resta che mordere”. Un morso non un’aggressione. Il problema è che quando un cane morde un bambino per educarlo e bloccarlo i danni che può provocare sono importanti (ma non si tratta necessariamente di una vera e propria aggressione). È chiaro dunque che prima di arrivare al morso, sta a noi supervisionare l’interazione ed educare anche i bambini a rispettare i tempi e gli spazi degli stessi cani: solo con la supervisione e il rispetto possiamo sperare in una relazione felice.


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