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Come l’odore delle emozioni dell’uomo influenza il comportamento del cane


webmaster - 28 Giugno 2018


Il racconto del professor D’Aniello ospite del ThinkDog Experience 2018

I prossimi 21, 22 e 23 settembre, all’Holiday Village Florenz (FE), si terrà l’atteso evento ThinkDog Experience. In questa occasione i partecipanti avranno modo di incontrare le figure più importanti del mondo della cinofilia italiana, tra cui ovviamente Angelo Vaira che festeggerà anche i suoi vent’anni di carriera, ma non solo. Durante queste giornate, avremo modo di proseguire la nostra formazione, confrontandoci e aggiornandoci su quelle che sono le novità del settore di cui facciamo parte, quello appunto della cinofilia. Ma chi saranno i relatori di questa edizione? E di cosa parleranno? Andiamo alla scoperta di Biagio D’Aniello e del suo intervento “L’odore delle emozioni e la comunicazione uomo-cane”.

Chi è Biagio D’Aniello
Ricercatore e professore di zoologia dell’Università Federico II di Napoli,
Biagio D’Aniello ha fatto molto parlare di sé per la sua pubblicazione riguardante l’odore delle emozioni e la capacità dei cani di percepirlo, viverlo e reagire di conseguenza. Grazie al recente studio, D’Aniello è riuscito ad isolare i segnali olfattivi della felicità e della paura, scoperta questa importantissima perché in futuro questi chemiosegnali magari potrebbero essere utilizzati nell’ambito della riabilitazione comportamentale, viste le azioni messe in pratica dai cani che hanno partecipato allo studio. Vediamo allora di cosa si tratta, senza svelarvi troppo per non togliervi il gusto del racconto direttamente dalla voce del professor D’Aniello.

La speciale domanda alla base della ricerca
Come accade per le migliori scoperte, quella del Prof. D’Aniello è partita da una domanda che lui stesso si è sempre posto: cosa succede quando i cani si confrontano con la comunicazione olfattiva che noi ‘apparentemente’ usiamo poco? “Appartentemente perché alcuni studi hanno dimostrato che anche noi diamo risposte fisiologiche involontarie e impercettibili, se non attraverso specifici elettrodi utilizzati nell’esperimento, quando veniamo sottoposti a campioni olfattivi che contengono le sostanze emotive raccolte da estranei che provano determinate emozioni – ci spiega D’Aniello che ha così iniziato a collaborare con il professor Gün Refik Semin, responsabile di questa scoperta, per saperne di più anche in relazione ai cani.

Ricevuti i tamponi raccolti da Gün Refik Semin, D’Aniello ha così iniziato a studiarne gli effetti sui cani, sottoponendoli a partecipanti a 4 zampe all’interno di una stanza etologica in cui erano presenti sia i proprietari dei cani, sia un estraneo. I risultati ottenuti hanno dimostrato che il comportamento dei cani e la loro attivazione cardiaca erano differenti a seconda dell’emozione che gli veniva fatta annusare: e così ai chemiosegnali della paura, i cani si mostravano più stressati, cosa che non accadeva con quelli della felicità, quando i cani diventavano addirittura più confidenti con l’estraneo.

Una chicca che ci ha raccontato D’Aniello è che allo studio hanno partecipato anche cani non vedenti, che quindi non erano in grado di identificare con la vista l’effettiva assenza di persone ‘spaventate’ o ‘felici’, ma che hanno mantenuto però le stesse risposte di quelli vedenti.

Non soltanto olfatto: cosa succede quando comunichiamo col cane?
D’Aniello ci parlerà anche di comunicazione uomo-cane sia in relazione alla vista che all’udito. “Vi parlerò anche delle scoperte ottenute analizzando come i cani rispondono alla nostra voce e ai nostri gesti in relazione alla richiesta di prendere un determinato oggetto, al quale è stato attribuito sia un segnale vocale, quindi il nome dell’oggetto, sia un segnale gestuale, quindi l’indicazione dell’oggetto con il dito”. Per adesso non vi sveliamo i risultati dello studio, perché preferiamo lasciare a lui l’onore di mostrarveli, ma vi assicuriamo che anche in questo caso il professore è riuscito ad ottenere considerazioni non scontate che ci dimostrano ancora una volta quanto la comunicazione uomo-cane sia ancora oggi da indagare a fondo.


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