La scelta del cane ‘perfetto’ è fondamentale per garantire una vita serena a noi e al nostro nuovo compagno di vita, purtroppo però molto spesso decidiamo sulla base dell’estetica, dimenticandoci quali siano le vere necessità del cane che vivrà con noi e finendo per ritrovarci con un soggetto problematico, ma problematico non a prescindere, ma proprio perché ‘obbligato’ a vivere in un contesto del tutto sbagliato per lui. Angelo Vaira, nella nuova puntata di Animal Minds, online su Corriere.it, ci spiega quale sia la ricetta perfetta per scegliere la razza di cane giusta per noi (e per lui).
Di solito, il primo motivo per cui le persone scelgono una determinata razza è la sua estetica: c’è chi predilige l’eleganza dei Levrieri, chi la stazza del Rottweiler, chi le orecchie dei Beagle e chi ancora lo sguardo tenero dei Labrador. Ma dietro all’estetica dei cani, si nasconde in realtà un mondo che non sempre è in linea con le nostre esigenze e che porta il soggetto stesso ad essere costretto ad uno stile di vita che non gli appartiene. Ad esempio, regalare un cucciolo di Labrador ad un’anziana signora può sembrarci un’ottima idea, poiché i cani di questa razza sono considerati ‘buoni’ e il loro aspetto ‘paffutello’ ci porta a pensare che siano facilmente gestibili, ma in realtà si tratta di cani molto energici che non sono adatti alle necessità di una persona avanti con l’età, che non può garantirgli le uscite di cui avrebbe bisogno: per non parlare poi delle ‘linee da lavoro’, cioè cani selezionati per determinate attività che, in contesti urbani, fanno molta fatica ad adattarsi, finendo per distruggere casa o tirare eccessivamente a guinzaglio.
Un cane, prima ancora di essere un bel cane, è un soggetto che ‘geneticamente’ è predisposto ad alcuni comportamenti. Facciamo qualche esempio. Il Dalmata è stato ‘utilizzato’ in passato per percorrere decine di chilometri, a contatto con i cavalli e sotto le carrozze, questo significa che se decido di adottarne uno non posso pensare di ‘costringerlo’ ad una vita domestica, caratterizzata da passeggiate brevi, e pretendere anche che non sviluppi problemi di comportamento. Se scelgo un Rottweiler, invece, non posso pretendere che provi piacere ad essere messo a contatto con chiunque incontri per strada e che voglia accarezzarlo, perché questa razza è stata selezionata per la guarda e la difesa, quindi potrebbe essere sospettoso quando lo porto in giro. Certo, non vale per tutti i soggetti, poiché ognuno poi sviluppa la sua personalità, ma non possiamo dimenticarci ciò per cui sono natu.
Questo significa che prima di scegliere una razza, dobbiamo assolutamente informarci su quali siano le motivazioni per cui è stata selezionata dall’essere umano e capire se possiamo avvicinarci alle sue necessità. Non esiste un cane giusto o un cane sbagliato a prescindere, ma un cane adatto o no alla vita che abbiamo intenzione di fargli vivere.
I meticci, per quanto non siano cani di razza ‘pura’, sono comunque un mix di razze e spesso quella che prevale nel loro aspetto fisico è anche quella che prevale nel comportamento, nelle motivazioni. Questo significa che anche per quanto riguarda i meticci non possiamo né dobbiamo sottovalutare le razze di cui è ‘composto’. Essere un mix di razze non significa comunque essere cani di serie B, come troppo spesso vengono considerati, anzi è proprio la mescolanza di razze che li rende più sani e più intelligenti e anche più adatti ai nostri bisogni: per questo è fondamentale affidarsi ad un educatore in canile per capire quale sia più in linea con le nostre e le sue esigenze.