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CHE COSA DESIDERA DAVVERO IL NOSTRO CANE?


Redazione ThinkDog - 14 Ottobre 2017


Ci siamo mai fermati a domandarci se la vita che gli stiamo offrendo corrisponde alle sue aspettative? Abbiamo mai osservato con attenzione quello che vorrebbe comunicarci e chiederci?

Capita spesso, attraversando un parco cittadino, di vedere cani e persone a passeggio. E se ci sediamo su di una panchina, prendendoci il tempo per osservare, senza filtri né preconcetti, possiamo scoprire un’infinita rete di complesse relazioni personali e sociali, aspettative umane e canine che non sempre collimano e trovano appagamento reciproco. Un desiderio piuttosto comune per la maggior parte dei proprietari è quello di vedere il proprio cane andare d’accordo un po’ con tutti, indipendentemente dalle situazioni, dalle circostanze e perché no, anche dall’umore del momento! In fondo è comprensibile: a chi non farebbe piacere poter avere il proprio compagno sempre o quasi con sé, poter vivere più occasioni possibili insieme, in maniera leggera e semplice? La realtà però è parecchio più delicata e le nostre umane aspettative possono facilmente venir disilluse quando adottiamo un cane che, per mille motivi differenti, non corrisponde all’immagine ideale che ci eravamo creati di lui o di lei, di perfetto “buon cittadino” che non vede l’ora della passeggiata serale al parco, magari gremito di runners e ciclisti, per incontrare vecchi amici e perché no, fare anche qualche nuova conoscenza.

 

Proviamo mai a guardare le cose da un altro punto di vista, il suo?

Ma quante volte ci siamo davvero chiesti cosa vuole il nostro cane, che cosa ama o amerebbe fare? Abbiamo mai provato a pensare che forse questo desiderio d’interazione sociale è frutto più della nostra emotività piuttosto che essere un’esigenza del nostro compagno a quattro zampe? Ed è proprio da quest’incomprensione di base che sorgono molti dei problemi più frequenti della nostra società: vivere in contesti spesso molto urbanizzati avendo accanto a noi cani la cui massima aspettativa sarebbe quella di poter esplorare in libertà campagne e colline, naso a terra, alla scoperta ogni giorno di un territorio nuovo. Mi è sempre piaciuto pensare che, come per noi, anche la vita dei nostri compagni, nel momento in cui li accogliamo nelle nostre case, sia costituita di piccoli e grandi compromessi. Anche questo significa divenire a tutti gli effetti parte integrante ed essenziale di una famiglia. Dovremmo quindi iniziare ad osservare il nostro cane, osservarlo con attenzione, capire cosa davvero ama fare e cosa invece proprio detesta. Moltissimi proprietari lamentano difficoltà nel relazionarsi con altri cani o persone sconosciute ed è proprio qui che si può e si deve intervenire!

 

Come possiamo aiutare il nostro cane ad affrontare meglio la realtà quotidiana?

La prossemica, ovvero la gestione e l’uso delle distanze all’interno di una comunicazione tra più individui anche di specie differenti, è uno strumento per poter arrivare a comprendere le esigenze del nostro cane, aiutarlo se in difficoltà, capire ed accettare i suoi tempi e le sue necessità. Saper essere guida e riferimento, aiutarlo ad approcciare alla realtà e alle sue variabili con delicatezza e sicurezza, sempre nel rispetto delle sue caratteristiche individuali e senza mai forzarlo verso un’aspettativa e un desiderio soltanto nostri. Accettare i reciproci limiti e farli diventare una risorsa. La fondamentale importanza di saper accompagnare il cane alla conoscenza graduale dell’altro, acquisendo più informazioni circa l’individuo che abbiamo di fronte, giorno dopo giorno. L’ostacolo maggiore da superare per ogni proprietario è rappresentato dal fatto che il cane non sa parlarci o almeno, non come siamo abituati a fare noi, dialogando e illustrandoci verbalmente le sue esigenze. Ecco perché diventa indispensabile saper leggere e comprendere la sua comunicazione. A chi non è mai capitato di vedere due cani interagire fra loro? Le code tese, i reciproci sguardi rivolti nelle opposte direzioni, le orecchie dritte sulla testa e i movimenti rigidi e lenti? Oppure un inchino morbido e lo sguardo divertito e carico d’eccitazione, la coda che si muove lenta nell’aria? Ma non solo: quand’è stata l’ultima volta che abbiamo guardato negli occhi il nostro cane cercando di scrutarne le emozioni, cercando di capire se davvero quello che gli stiamo chiedendo e proponendo lo renda felice? Pura e semplice empatia, la risposta giusta è spesso la più semplice!

 

“Il modo migliore per sentire è ascoltare.”

Chissà quante volte i nostri cani hanno pensato che siamo un po’ duri di comprendonio, perché a ben guardare le loro necessità sanno comunicarle sempre in modo impeccabile. Il più delle volte, siamo noi proprietari a non accorgerci, distratti da mille fattori o presi nelle nostre convinzioni, di cosa ci stiano dicendo i nostri cani. Ed è sorprendente notare come, anche a distanza di poco tempo, le cose possano cambiare: cani in precedenza poco fiduciosi nei confronti dei loro simili o delle persone non conosciute riescono ad affrontare serenamente una passeggiata in un parco cittadino, semplicemente perché guidati e accompagnati nel modo corretto, sentendosi compresi e aiutati, nel pieno rispetto delle proprie esigenze personali. O addirittura una passeggiata educativa in un gruppo di una quindicina di cani, come in queste immagini, in cui ogni binomio riesce a trovare il proprio spazio, la propria dimensione, gestendo le interazioni con gli altri cani presenti a seconda delle proprie esigenze, in modo costruttivo e sereno.

Non è mai tardi per cominciare ad ascoltare il proprio cane!

CHE COSA DESIDERA DAVVERO IL NOSTRO CANE?
Chinotto, Joy e Whisky. Tre età e caratteri differenti a confronto.

 

Chinotto e Whisky
Chinotto e Whisky, sguardi eloquenti poco prima di lanciarsi in un gioco sfrenato.

 


Un giovane Whisky un po’ invadente e una Joy più riflessiva e diffidente.

 

Atos e Joy
Atos e Joy in passeggiata: rispetto reciproco di tempi e distanze.

 

Imma, Rocco, Morgana e Whisky
Imma, Rocco, Morgana e Whisky: distanze decisamente inferiori e condivisione in passeggiata.

 

Raikou è un Akita
Raikou è un Akita che necessita di qualche distanza dagli altri cani. A maggior ragione se davanti a lui vi sono Axel e Sole, maremmani simbiotici e poco abituati a contesti di socialità.

 

Incroci a distanza e in movimento
Incroci a distanza e in movimento, senza mai perdersi d’occhio.

 

gruppo sereno
La magia di trovare un equilibrio e creare un gruppo sereno in pochi minuti!


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