Molte volte parlo con proprietari arrabbiati, che si lamentano del fatto che i loro cani “fanno i dispetti”… Ma siamo proprio sicuri che sia realmente così?
Andiamo ad analizzare in maniera un po’ più oggettiva i casi più comuni:
1)”Il mio cane ruba gli oggetti quando non lo vedo, e li distrugge per farmi dispetto”
Quest’affermazione è spesso seguita dalla descrizione della faccia colpevole quando il cane viene scoperto, perchè “evidentemente sa che non deve”. E se, invece, la spiegazione fosse che noi persone diamo particolare valore a quegli oggetti che, automaticamente, diventano importanti per il cane? Bisogna sapere che in natura l’accesso alle risorse funziona cosi: quando un membro del branco conquista una risorsa ha diritto ad usufruirne a suo piacimento. Quando però se ne allontana, significa che ha finito e la risorsa è a disposizione degli altri membri (un esempio per tutti: il cibo). Allo stesso modo, se ho utilizzato un oggetto per fare qualcosa e poi lo lascio alla portata del cane, significa che quell’oggetto così importante ora è suo (per ovviare a questa situazione bisognerebbe iniziare ad introdurre la gestione dei permessi, magari con l’aiuto di un educatore). Quando torniamo dal cane e troviamo che ha appena ridotto in coriandoli il nostro giornale, sicuramente la nostra faccia sarà… quantomeno poco felice… E siccome i cani sono maestri nella lettura delle espressioni facciali (altro che “Lie to me”!), assumerà un’aria apparentemente colpevole, ma in realtà intimorita.
Un trucco per evitare che il cane estirpi tutti le piantine di primule che abbiamo impiegato mezza giornata a seminare nel giardino, è quello di non fare assistere il cane a questa attività. Quantomeno, se non vede che ci siamo dedicati con tanto impegno non penserà che sia un’attività così divertente! In sinergia a questo bisogna però lavorare al soddisfacimento dei suoi bisogni, così da non trovarlo a distruggere i fiori per noia…
2)”Il mio cane fa la pipì in casa, anche se siamo appena rientrati dalla passeggiata“
La pipì in casa può avere differenti cause. Puó essere che il cane sia stressato (l’aldosterone è un ormone dello stress che regola le funzioni idrosaline del nostro corpo) e non riesca a trattenerla, o che sia stato sgridato per aver sporcato in casa (magari con tanto di muso nella pipì!), o ancora può aver paura a sporcare vicino al proprietario, per cui in passeggiata la trattiene e quando arriva a casa la fa di nascosto. Ricordiamoci che i cani non hanno la percezione a lungo termine delle conseguenze sociali delle proprie azioni, ovvero: se torno a casa e trovo la pipì e sgrido il cane, lui non capirà che l’ho sgridato perchè ha fatto pipì, potrà solo associare la presenza della pipì sul pavimento alla sgridata, con il risultato che la prossima volta che ci sarà una pipì sul pavimento e io entrerò in casa, lui avrà la faccia “colpevole” (abbiamo già visto la spiegazione poco più su), inoltre il cane sarà più stressato, quindi meno capace di gestire la propria vescica (vale anche per i disastri, come quello in foto).
3)”Il mio cane distrugge tutto se esco di casa e lo lascio solo”
Forse il cane va un po’ sotto stress e cerca di compensare masticando qualcosa, o semplicemente si annoia e si tiene impegnato usando la bocca… In questo caso meglio lavorare con un educatore che possa aumentare le sicurezze del cane e le abilità del proprietario, che aiuti a creare delle routine e delle certezze nel cane. Inutile chiudere il cane in una stanza e ignorare i suoi pianti disperati finchè non si calma; è necessario costruire la sicurezza della presenza per poter ottenere la certezza del ricongiungimento.
Che dire in conclusione? Secondo me i cani “non lo fanno apposta”, ma lo fanno per soddisfare dei propri bisogni, e che forse l’idea che i cani facciano dispetti è legata a una visione ancora troppo antropocentrica del mondo. Spero di aver fornito alcuni spunti di riflessione che possano aiutare a vedere i comportamenti dal punto di vista del cane, per capire che vive nel “qui ed ora”… cosa che dovremmo imparare a fare anche noi, per goderci il presente (consiglio di leggere l’articolo “i guardiani dell’essere”).