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La Piscina e le attività educative ad essa legate


Fausto Vighi - 13 Dicembre 2012


Alcuni soggetti con problemi di reattività / timidezza / insicurezzaL’elemento liquido ha una grande influenza sugli stati emotivi degli esseri viventi. La diversa fluidità del mezzo impone una maggiore accuratezza di movimento e genera una migliore riflessività agli stimoli. È per questo motivo che le attività in acqua sono considerate “rilassanti” e che sono sempre consigliate nei casi di iperattività.
Negli anni scorsi presso il Parco Canile erano già state condotte alcune esperienze “acquatiche” con cani agitati. Trattandosi di esperienze isolate si era ricorsi a piccole piscinette gonfiabili che consentivano di muovere pochi passi con le zampe immerse e sempre con un cane alla volta. I risultati incoraggianti ottenuti in queste occasioni  con cani agitati o problematici hanno fatto sì che quest’anno si decidesse di realizzare una struttura più idonea per, da un lato ampliare il numero di soggetti che potessero beneficiare degli effetti benefici delle attività acquatiche e dall’altro di introdurre attività nuove.
La scelta è caduta su una piscina 6×3 che operatori, volontari ed educatori hanno montato nella specifica area training del Parco Canile. La piscina è stata corredata di rampa per un agevole accesso dall’esterno e al suo interno sono stati sistemati, all’occorrenza, tavolini e gradini per agevolare l’uscita.
La maggiore superficie consente di muovere più di qualche passo in acqua e addirittura di fare qualche “tuffo”.
Potersi muovere liberamente nel nuovo elemento rende i soggetti più consapevoli dei propri spostamenti (la aumentata resistenza del fluido genera una sensazione di tatto molto diversa da quella che il cane prova muovendosi normalmente) e li traghetta letteralmente in uno stato emotivo di maggiore calma e relax.
In alcuni casi sono stati condotti lavori che hanno anche sfruttato la possibilità di
agire sulla profondità dell’acqua e sull’alleggerimento del peso corporeo. Camminare in acqua poco profonda ma sufficiente a fare percepire ai soggetti una variazione del peso ha notevoli ripercussioni sulle sensazioni corporee, sull’assetto emotivo e sulla velocità dei movimenti (tutti aspetti strettamente collegati fra loro).
Le aumentate dimensioni hanno permesso non solo di apprezzare i risultati calmanti sui soggetti singoli ma anche di intraprendere nuove attività che sfruttassero l’induzione degli stati emotivi adeguati a favorire momenti delicati come la socializzazione.
Questo ultimo punto rappresenta forse l’area più interessante che è stato possibile esplorare.
Di seguito alcune fotografie dei lavori fatti in piscina.

I preparativi

la piscina

 

Alcuni soggetti con problemi di reattività / timidezza / insicurezza

la piscina

 

Momenti di socializzazione mediati dall’elemento acquatico

la piscina