L’aggressività nel cane è del tutto naturale e fa parte del suo repertorio comportamentale. Proprio come per noi umani, l’aggressività può essere utile, per esempio per difendere un familiare, se stessi o il territorio, per far rispettare la giustizia o per ripristinare equilibrio e ordine nel gruppo sociale.
Ma quando allora diventa un problema?
L’aggressione del cane può essere fuori contesto, eccessiva, inappropriata, violenta e quindi problematica.
Possono anche essere assenti o scomparire nel tempo le fasi della minaccia e l’autoregolazione, il che può sfociare non in un conflitto, ma in un comportamento violento e molto pericoloso.
È qui che bisogna comprendere se l’aggressione è sociale o predatoria. Comprendere che non sempre l’aggressività è uno stato spiacevole o derivante dal sentirsi minacciati, ma può essere gradita, ricercata e recare piacere e godimento all’animale.
Se non si riesce a comprendere queste differenze sul piano biologico e psicologico, se non si riesce a identificare il modo in cui l’aggressione sorge, non si riuscirà nemmeno bene a valutare la pericolosità del soggetto e fare previsioni sulle conseguenze di una terapia comportamentale, del far continuare il cane a vivere in famiglia o far incontrare altri cani.
Dalla scrivania di Angelo Vaira
Per approfondire -> Video Corso “Le Aggressioni fra Socialità e Predazione”
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