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Storia


Riflessioni

“ThinkDog” significa pensare come pensa il cane, entrare nel suo mondo, guardarlo dal suo punto di vista e da questa nuova prospettiva arricchire la nostra esperienza di esseri umani. In un certo senso è un’esperienza mistica.
Angelo Vaira

Il nostro contributo alla Cinofilia

Abbiamo pensato di offrirti una rapida carrellata di cosa è cambiato e quanto, nel corso del tempo, così da delineare un quadro generale del contributo che ThinkDog ha apportato alla Cinofilia:

  • le idee di base
  • la storia
  • tecniche, metodi e modelli nati in ThinkDog
  • i rapporti fra le diverse Scuole
  • come tutto questo, fino ad oggi è stato comunicato su larga scala e ai professionisti di settore

Ciò che abbiamo fatto nel corso di oltre dieci anni di pura dedizione, non ha a che vedere solo con un nuovo approccio. Il nostro “modo di guardare” alla relazione col cane ha prodotto nuovi standard culturali, metodologici, filosofici e tecnico-pratici. ThinkDog ha impresso negli animi di migliaia di persone un attitudine diversa alla vita passando attraverso la relazione col cane

Osservando le immagini attraversi in breve un percorso che ha fatto storia. ThinkDog, per esempio, ha contribuito al delinearsi dell’approccio Cognitivo-Zooantropologico (C-Z) a cui ha fornito strumenti tecnici, culturali, teorici, pratici, filosofici e metodologici, oltre che molte ore di pratica e insegnamento.


ThinkDog e Scienza

Orientamento scientifico

Dal 2001, prima al mondo, ThinkDog elabora, collauda e insegna tecniche e modelli operativi di impronta cognitivo-relazionale. Le discipline teoriche di riferimento sono le seguenti:

  • etologia
  • etologia cognitiva
  • psicologia
  • neuroscienze
  • filosofia
  • medicina
  • pedagogia
  • antropologia
  • zooantropologia
  • teoria della complessità
  • Paradigmi cinofilia
  • Un salto di paradigma: l’approccio “cognitivo-relazionale”

Il paradigma della dominanza: la teoria del capobranco e la sottomissione del cane

Un paradigma è una chiave di lettura della realtà. Il paradigma della “dominanza” per esempio ha pervaso l’ambiente cinofilo per molto tempo. Secondo chi adotta questa visione, il cane tende a voler risalire la scala gerarchica e ogni volta che si comporta male, la causa risiede nel fatto che “è dominante, vuole essere il capobranco”. Salta addosso? È perché è dominante. Distrugge casa? È perché è dominante. Litiga con gli altri cani? È perché è dominante. Non obbedisce? È perché è dominante. Tira al guinzaglio? È perché è dominante. E così via… Questo paradigma ha generato metodi coercitivi, basati sulla punizione e la sottomissione del cane.

Attenzione! Con questo non stiamo dicendo che la dominanza non esista o che sia sbagliata in sé: è il rendere la dominanza il fulcro attorno al quale ruota la relazione col cane ad essere sbagliato.

Per approfondire: https://www.thinkdog.it/approfondimenti/dominanza-status-sociale-accreditamento-facciamo-il-punto/

Il paradigma comportamentista: rinforzo positivo e metodi gentili

Un’altro approccio è quello “gentilista”, sorto attorno agli anni ’80 e giunto in Italia verso la fine degli anni ’90, in contrapposizione ai vecchi metodi coercitivi. I metodi gentili mirano ad ottenere qualsiasi comportamento senza punire il cane e usando il più possibile il solo rinforzo positivo, servendosi delle teorie comportamentiste (non indaganti la mente, ma le sole correlazioni fra stimoli ambientali e comportamento). Secondo tali teorie il cane è fondamentalmente un opportunista. Tutto quello che fa è riconducibile a una cosa: vuole ottenere un rinforzo, qualcosa che gli piace. Bisogna quindi ignorare il cane quando fa qualcosa di sbagliato e dargli attenzione o premiarlo quando fa qualcosa di giusto. Il paradigma gentilista ha il grande merito di aver reso i metodi eticamente accettabili e di aver costituito le basi di un training che rende felici i cani di apprendere. Ma allo stesso tempo si è dimostrato riduttivo, rispetto al potenziale insito nella mente del cane e nella relazione che abbiamo con lui.

Il paradigma cognitivo-relazionale

Il paradigma più recente, nato proprio in Italia col contributo di Angelo Vaira (fondatore di ThinkDog), è quello “cognitivo-relazionale”. Tale approccio in linea con la scienza moderna, considera il cane un essere pensante, dalla ricca vita emozionale. Il comportamento del cane è qui visto come il risultato di stati interiori, mentali. Partendo da questo presupposto siamo riusciti ad andare oltre le tecniche premianti e ad elaborare modi di sviluppare capacità cognitive e sociali, cambiare credenze e convinzioni, intervenire sulla biochimica. L’approccio si potrebbe definire anche “olistico” (da olos = tutto), perché la vita psichica e comportamentale del cane è il risultato di innumerevoli elementi interdipendenti fra loro. Basti pensare a come fra loro si influenzano mente, cervello e relazioni. L’attività mentale, cognitiva, influenza la biochimica e la struttura neurale del cervello (neuroplasticità), che a loro volta influenzano pensieri, emozioni e competenze (mente) e quindi anche le capacità sociali, le quali danno forma alle nostre relazioni, che a loro volta influenzano biochimica, struttura neurale e cognizione. Insomma sono elementi interdipendenti. Ecco che l’Educatore/Istruttore cinofilo ThinkDog possiede conoscenze e metodologie raffinate per intervenire in più modi e su più livelli:

  • ambiente
  • comportamento
  • capacità
  • motivazioni
  • profilo caratteriale
  • relazioni

Ricerca scientifica in ThinkDog

Sono sempre più le ricerche che mostrano i benefici della vita con il cane: bambini più intelligenti, sistema immunitario e apparato cardiocircolatorio più efficienti, migliore qualità della vita.

In ThinkDog amiamo la ricerca, così non ci siamo limitati ad attingere dalle pubblicazioni scientifiche, ma ne abbiamo condotto e promosso diverse ricerche scientifiche, fra cui una in collaborazione con l’Università di Milano e i cui risultati vi comunicheremo non appena la prima pubblicazione sarà pronta.

I nostri modelli operativi e la ricerca scientifica

Inoltre la scienza continua a sostenere con i suoi studi le intuizioni qui sviluppate e nostri modelli. Un esempio fra tutti sono le ricerche sull’empatia e la sincronia dei movimenti – https://www.youtube.com/watch?v=WAsApo6IQe0 – portate in cinofilia da Angelo Vaira nel 2003, col nome “Ricalco e Guida”.