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Viaggio nel tempo: dal lupo al cane domestico


Marina Balbi - 23 Marzo 2012


Viaggio nel tempo: dal lupo al cane domesticoLa prima teoria ( 1953) di Conrad Lorenz, zoologo e padre fondatore della moderna etologia scientifica, attribuiva al cane la progenie da due genitori: il lupo e lo sciacallo. Tuttavia già lo stesso Lorenz, poco più di venti anni dopo, ritrattò gli esiti delle sue ricerche sulla base che la domesticazione portasse sempre con sé una riduzione del volume cranico pari a circa il 25%. Questa riduzione è evidentissima nel passaggio dal lupo al cane, mentre lo sciacallo ha un volume cranico paragonabile a quello del nostro abituale amico a 4 zampe. Altri studi hanno successivamente confermato che il cane deriva esclusivamente dal lupo.

A partire dal Paleolitico, l’uomo ha tentato la domesticazione di varie specie: maiali, ovini, bovini, caprini, cavalli e cani. Tutti gli animali che l’uomo è riuscito ad addomesticare hanno alcune caratteristiche in comune:

  • orientamento positivo verso l’uomo e tolleranza alle manipolazioni

  • capacità di mantenere l’attaccamento anche dopo l’adolescenza

  • socialità e intelligenza sociale

  • robustezza e adattabilità all’ambiente

  • capacità a riprodursi

Ma perchè l’ “uomo del Paleolitico” ha deciso di convivere con un carnivoro, diretto concorrente per il cibo? Quali vantaggi poteva portare questa convivenza?

Probabilmente all’inizio si trattava di commensalismo, cioè il proto-cane viveva e si riproduceva in maniera selvatica, ma usufruiva dell’ambiente creato dall’uomo e si nutriva anche dei suoi avanzi. Già questo era un vantaggio, perchè i cani tenevano puliti i villaggi, svolgevano il compito di spazzini e probabilmente davano segnali di allarme. Gli abitanti dei primi insediamenti umani potevano così dormire tranquilli e riposarsi prima di affrontare la caccia, perchè erano i cani responsabili nell’avvisare di eventuali pericoli.

Il processo di addomesticamento è stato avviato probabilmente circa 15000 anni fa (ci sono anche studi che riportano la data molto più indietro nel tempo ma sembrano meno attendibili), e si è protratto ancora per circa 6000 anni. Durante il Paleolitico, le donne adottavano cuccioli di lupo molto piccoli, prima delle 2-3 settimane di vita, prima che diventassero diffidenti nei confronti dell’uomo e li crescevano insieme ai loro figli, spesso anche allattandoli al seno. Contemporaneamente venivano uccisi i lupi che si mostravano aggressivi, dando il via ad una vera e propria selezione. Durante il Neolitico i cani si sono integrati sempre di più nella vita del villaggio, sono diventati sempre più “collaborativi” nei confronti degli uomini e, in seguito, sono stati utilizzati anche nella caccia, nella guardia degli armenti e perfino nella conduzione del bestiame!

I primi gruppi etnici di cani si sono differenziati a partire da quattro grandi gruppi di lupi:

  1. lupo indiano e arabo – da qui originano i cani ferali dell’Asia occidentale e sud-orientale, i levrieri primitivi, i cani nudi, i levrieri orientali e i segugi

  2. lupo europeo e nordamericano – da qui originano i cani nordici, i cani da pastore, i cani da acqua, i guardiani del bestiame e i molossi

  3. lupo cinese – da qui originano i cani del tibet e i chow chow

  4. lupo giapponese – da qui originano gli spitz giapponesi e il gande cane americano

Dai primi gruppi etnici si sono via via differenziate le razze, spesso esclusivamente per l’intervento operato con la selezione artificiale da parte dell’uomo. Ecco perchè i cani appartenenti ad una stessa razza, mostrano caratteristiche morfologiche molto simili e peculiarità caratteriali. Di frequente si sente parlare di “caratteristiche di razza”, a volte anche con connotazione negativa, facendo intendere che alcuni comportamenti sono determinati geneticamente e, per questo, non modificabili. Ovviamente questo non sempre è vero, le caratteristiche di razza sono per lo più una sorta di predisposizione genetica ad un determinato range di comportamenti, ma non è assolutamente detto che tutti i cani della stessa razza debbano mostrare gli stessi comportamenti. Ogni individuo è sempre diverso dagli altri, ha sue peculiarità e una personalità che dipende, oltre che dalle caratteristiche ereditate geneticamente, anche dall’ambiente in cui vive, dall’educazione ricevuta, dalle esperienze di vita.

Nei prossimi articoli ci occuperemo dei diversi gruppi etnici, e approfondiremo il discorso per alcune razze, scoprendo così che a volte l’uomo ha creato ottimi cani da lavoro o da compagnia, e che in altri casi ha invece provocato un vero e proprio maltrattamento genetico.


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