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Vita con un cane disabile: la nostra esperienza


Redazione ThinkDog - 27 Febbraio 2012


Vita con un cane disabile: la nostra esperienzaBolsena, 17 agosto . Federico ( mio marito), il nostro cane Kim ed io siamo in vacanza,  pochi giorni per staccare un po’ dalla routine e dedicarci a noi, in mezzo alla natura e in compagnia di buoni amici.
Kim si sveglia presto, si alza e cammina in maniera rapida e scoordinata per la stanza, l’espressione  tesa e sofferente,  un rapido e violento vomito e subito dopo il suo corpo fa una torsione innaturale su un lato, cadendo a terra! Non può più muoversi, dalla zona lombare  in giù non sente più nulla! Kim è paralizzata.
Causa della paralisi un evento di natura traumatica, una caduta il giorno prima da un muretto alto circa un metro, nessun sintomo fino all’indomani. Il trauma ha determinato “un’estrusione del disco intervertebrale in più punti a livello lombare con conseguente compressione sul midollo spinale”.

La valutazione del neurochirurgo: paraplegia in assenza di dolore profondo,  incapacità di urinare autonomamente e, data l’età avanzata ( 13 anni ), sconsigliato qualunque trattamento. La prognosi è infausta.
Decidiamo di affidarci completamente al Dott. Pilati, Medico Veterinario Olistico, già nostro veterinario di fiducia, che ci prospetta un’altra alternativa possibile: Kim viene trattata con Terapia Omotossicologica, Ozonoterapia e Fisioterapia, una cura quindi conservativa non convenzionale. Kim manifesta un recupero, a detta degli stessi specialisti, incredibile e in tempi rapidi ( al quinto giorno l’arto destro mostra già una buona sensibilità ) con costanti miglioramenti ogni giorno. Venti giorni dopo Kim cammina autonomamente, se pur non pienamente coordinata e con leggere zoppia dell’arto sinistro.

Superato lo shock e la forte preoccupazione dei primi giorni, nasce il bisogno di trovare una nuova prospettiva, la vita non è più triste o più ostile di prima, è solo diversa e si possono trovare nuovi modi per assaporarla e continuare a meravigliarti per essa. Con questo nuova consapevolezza, le possibilità diventano infinite! Così ho realizzato quale fosse il mio obiettivo: volevo per Kim una buona qualità della vita. Il recupero della deambulazione certo era auspicabile, ed è stato fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità per raggiungerlo, ma non era l’obiettivo primario.  Mi premeva che Kim riacquistasse presto un buon equilibrio emotivo e che fosse serena. Per questo era necessario un dettagliato piano di lavoro che, in buona parte, era da fare su me stessa, imparando a gestire il mio stato emotivo.

Sorridere, quanto più spesso possibile, anche sforzandosi all’inizio; non è ciò che accade che ci rende felici o infelici, la felicità è una attività della mente e va sviluppata con la pratica. Più associamo la nostra presenza ad emozioni positive e più permettiamo al nostro cane di seguirci in questo stato,  di sentirsi rassicurato dalla nostra presenza e di imitarci.

Accettare la nuova condizione, quindi. I cani vivono il momento, sono nel presente(nel “qui e ora”), e per questa capacità di accogliere una nuova situazione per quella che è, sono loro i Maestri e noi gli allievi.  Accettata la realtà così com’è possiamo raccogliere tutte le energie, tutte le abilità e le risorse che troviamo in noi stessi e all’esterno, per riuscire a capire quale sia la strada più giusta e iniziare a seguirla subito.
Le esperienze ci cambiano. Il “come” dipende solo da noi.
Ecco allora che un’esperienza come questa diventa un’opportunità di scoperta di se stessi e dei propri limiti, un percorso di crescita. E chi te la offre? Chi ti dà l’opportunità di imparare? Lui, il tuo cane!  Non solo accetta quel che gli accade, ma va avanti, continua ad avere le stesse motivazioni e una maggiore determinazione nel perseguirle e tu non puoi fare altro che imitarlo e ringraziarlo per l’esempio che ti sta dando.

Se un evento traumatico come questo si vive insieme e insieme si supera e si cresce, è anche grazie a una componente fondamentale del rapporto con il nostro cane: l’essere presente, una Base Sicura.

In un momento di grande difficoltà della tua vita ti aspetti che chi ti ama sia al tuo fianco, ti capisca e risponda in modo adeguato alle tue necessità, ti aiuti e affronti con te ogni avversità con lo spirito giusto e tutto l’entusiasmo di cui è capace.
Non so chi tra noi due abbia svolto maggiormente questo ruolo e chi ha aiutato l’altra a superare i propri limiti. Non c’è risposta a questa domanda. Impossibile delineare un confine tra noi e il nostro cane, impossibile considerarci separati l’uno dall’altro, perchè è insieme che il nostro potenziale diviene illimitato.

Il tutto è maggiore della somma delle parti.

Vita con un cane disabile: la nostra esperienza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel prossimo articolo alcuni consigli pratici per far fronte alle difficoltà di prima emergenza e della vita quotidiana con un cane disabile.